Il miglior modo per prevenire cicatrici rigide e aderenze post-operatorie

di | 8 Dicembre 2020

A seguito di un’operazione chirurgica possono verificarsi diverse complicanze.

Se ti è mai capitato di sottoporti magari ad un’operazione chirurgica per un’ appendicite, o per un’ernia inguinale, una protesi d’anca o di ginocchio…insomma, qualsiasi cosa che ti porta sotto i ferri, devi sapere che questo ti può sottoporre a diverse conseguenze negative.

L’operazione che hai subito magari ha perfettamente successo, ma spesso tutti si scordano che ci sono come degli effetti collaterali.

I più frequenti sono:

– Aderenze, cioè il fatto che 2 tessuti messi uno sopra l’altro si fondono tra loro. Nei casi peggiori si possono generare dei veri e propri “piastroni”.

– Cicatrici rigide (o non fisiologiche), cioè il fatto che una cicatrice non si elasticizzi nel tempo, andando a creare una rigidità dei muscoli. Nei casi peggiori si formano i cosiddetti cheloidi, cioè delle cicatrici belle grosse e rialzate che si dice “fanno labbro”.

Cosa c’entra la Fascia in tutto questo?

C’entra che sia nella formazione di aderenze che di cicatrici, la Fascia si trova presa in mezzo, e modifica la sua naturale anatomia.

Trascurare cicatrici e aderenze, genera tensioni sulla Fascia, che in futuro portano a dolori muscolari o articolari.

Intendo tipo mal di schiena, sciatiche, cervicali o male al collo, fasciti plantari, ecc.

Nemmeno io so dire esattamente dove i dolori colpiranno in particolare.

Dipende solo dalla tua storia clinica e dal tuo stile di vita.

Ma capiteranno, se non fai nulla.

Per questo motivo, la cosa migliore che puoi fare per prevenire la formazione di cicatrici e aderenze, è quella di adottare prima di tutto un atteggiamento pro-attivo prima e dopo l’operazione.
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Studio cinese rivela come combattere dolori muscolari, stress e insonnia durante il lockdown

di | 16 Novembre 2020

Durante l’epidemia di questi mesi che tutti conosciamo, i livelli di ansia delle persone sono schizzati alle stelle.

Conseguentemente, questo ha peggiorato la qualità del sonno delle persone.

Ed è risaputo nel mondo scientifico che, sia alti livelli di stress che una bassa qualità del sonno, sono fattori predisponenti per i dolori muscolari e articolari.

Tutto questo è ancora più vero per tutte le persone contagiate dal COVID 19 e poste in isolamento forzato.

In Cina, tra le migliaia di cose da fare per gestire l’epidemia, i ricercatori si sono anche chiesti:

“come fare quindi per diminuire i dolori in persone che non si possono toccare?”

Se non si possono toccare, e tutti i loro dolori sono iper-accentuati dallo stress, più che agire sulla Fascia o sul muscolo, occorre agire sul rilassamento mentale e sul migliorare la qualità del sonno.

Tuttavia prescrivere sonniferi o farmaci simili per queste persone è sempre stato un rischio.
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Fascia Senza Confini

di | 1 Ottobre 2020

Ti ho già parlato delle cicatrici e del ruolo della fascia nella loro formazione.

Se non hai ancora letto l’articolo ti consiglio di andare a recuperarlo tra le pagine di questo blog, perché ti aprirà un mondo sul come una semplice cicatrice possa avere effetti che nemmeno immagini.

Se l’hai già letto allora hai fatto i compiti come si deve, e sei pronto a capire come le cicatrici ( o in generale le lesioni della Fascia), possano essere subdole anche a grandi distanze.

Iniziamo dicendo che la fascia NON HA CONFINI!


Cosa significa questa affermazione?
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Schiena-ginocchia-piedi: il triangolo amoroso che gli esercizi posturali non riescono a rompere, ma il trattamento della Fascia si.

di | 4 Settembre 2020

Abbiamo già affrontato in passato il problema dell’inadeguatezza dei soli esercizi posturali per curare la lombalgia ( o mal di schiena per i meno esperti).

Come abbiamo già visto la zona lombare ( da cui il termine lombalgia), cioè la parte bassa della schiena, spesso viene lentamente e costantemente colpita da problematiche che riguardano altre parti del corpo.

Se non hai seguito, e ti invito caldamente a farlo, i miei precedenti articoli di faccio un resoconto flash di quello che succede!
Pronto?

Ok si parte!

Quando subisci un trauma di qualsiasi tipo, e con qualsiasi tipo intendo anche le operazioni chirurgiche, che sono veri e propri traumi per il nostro corpo, la fascia in quel punto diventa più rigida (tecnicamente noi diciamo che si densifica).

Questo comporta che la zona traumatizzata avrà un movimento difficoltoso con una sensazione di rigidità.

Procedendo con la guarigione questa sensazione va pian piano svanendo, a volte anche senza fare niente di particolare, ingannandoci che la situazione sia risolta.

Esatto hai capito bene: il nostro corpo CI INGANNA!

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DIMOSTRATO SCIENTIFICAMENTE il funzionamento del trattamento della Fascia: il momento tanto atteso è giunto.

di | 30 Luglio 2020

Per molti anni, molti addetti del settore scientifico si sono interrogati su come funzionasse davvero il trattamento della Fascia.

Si è sempre visto che è efficace, ma non era effettivamente chiaro quali modificazioni biologiche producesse nel corpo umano.

Sostanzialmente c’erano solo delle ipotesi, ma non era mai stato dimostrato DAVVERO il reale meccanismo di azione di questa tecnica.

Mentre migliaia di pazienti guarivano dal loro dolore, nel frattempo la ricerca avanzava alla ricerca di una risposta.

Per molto tempo la ricerca ha avuto in mano solo un sacco di indizi, ma mai prove.

Ma da oggi non è più così, da oggi c’è una certezza in più.

E’ uscito infatti un articolo scientifico che prova finalmente il reale funzionamento del trattamento della Fascia.
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Fascia, cannabis e dolore

di | 17 Giugno 2020

E’ l’argomento più dibattuto del momento tra i ricercatori.

E’ già risaputo che possa anche aiutare anche nei casi di sclerosi multipla, non dico nulla di nuovo.

Si sa inoltre che la cannabis dà un certo grado di rilassamento muscolare, e quindi in teoria può parzialmente calmare il dolore.

Tuttavia è anche vero che quando si parla di dolore, si parla necessariamente anche di Fascia.

Esiste perciò nesso?

Magari farà sorridere qualcuno, ma in realtà l’argomento è serio: che sia possibile che il meccanismo tramite il quale la cannabis agisce, abbia a che fare con la Fascia?
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Dolori da sovraccarico: è giusto fermarsi?

di | 30 Aprile 2020

Il concetto di sovraccarico, inteso come patologia da sovraccarico, è un concetto che viene quotidianamente travisato in medicina.

O quanto meno capito a metà.

Tendiniti achillee, fasciti plantari, pubalgie, tendiniti della cuffia dei rotatori della spalla, alcuni tipi di mal di schiena cronico, infiammazioni della bandelletta ileo-tibiale… sono tutte situazioni patologiche in cui spesso la colpa ricade sul sovraccarico.

Quando ti senti dire che il tuo dolore ce l’hai perché hai sovraccaricato troppo, non devi pensare solamente a qualcosa legato alla quantità.

Non si tratta semplicemente di fare “troppo movimento”, ma di fare troppo movimento NON FISIOLOGICO.

E per non fisiologico intendo movimento non coordinato.

Che significa non coordinato?

Osserva bene questa immagine, perché mi servirà per fartelo capire.
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Cicatrici, Fascia e Dolori muscolo-scheletrici: i risultati di uno studio pubblicato su Nature, la rivista scientifica più importante del mondo

di | 31 Marzo 2020

Un cicatrice è il risultato di un processo riparativo del corpo e che si genera dopo una lesione, o in generale è meglio dire dopo un infortunio.

Già, perché le cicatrici non si formano solo sulla pelle come sei comunemente abiutato a pensare, ma si formano anche in altri tessuti più profondi rispetto alla pelle.

Per esempio può formarsi sulla capsula o sul cercine della spalla dopo una lussazione (sono due tessuti che avvolgono ogni articolazione).

Oppure può formarsi una cicatrice anche su un legamento dopo che l’hai stirato o rotto in buona parte.

Oppure ancora può formarsi una cicatrice sul tessuto di un organo (o sui tessuti che lo circondano) dopo un’operazione.

La cicatrice altro non è che una rapida formazione di tessuto fibrotico a scopo riparativo, ed è un fattore chiave per la nostra sopravvivenza.

Serve infatti a prevenire le emorragie e le infezioni.

Ovviamente questo nuovo tessuto fibrotico non è il tessuto originale.

Diciamo che una cicatrice funziona come una toppa.

E’ come mettere una pezza a un problema perché non ci sono soluzioni migliori di quella.

Questa soluzione però non è esattamente il massimo, perché il tessuto non è più quello di prima.

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Tunnel carpale: può essere causato dalla Fascia del nervo mediano

di | 1 Febbraio 2020

Il tunnel carpale è forse una tra le condizioni più debilitanti che possa colpire una persona.

Colpisce il 3% della popolazione…ed è talmente debilitante che può farti perdere perfino la forza di tenere in mano un bicchiere.

Ti impedisce di lavorare.

Comunemente si dice che il tunnel carpale è “l’intrappolamento” del nervo mediano, nel momento in cui il nervo mediano attraversa un tunnel di tessuti a livello del passaggio tra il polso e la mano.

Quella particolare zona di passaggio è detta anche detto carpo.

Ora sai anche perché si chiama carpale.

Di questo intrappolamento è sempre stato incolpato un certo legamento chiamato “legamento trasverso del carpo”, che sta sopra al nervo mediano, e che irrigidendosi lo schiaccia.

Quando le persone vengono operate, i chirurghi semplicemente tagliano questo legamento, liberando il nervo.

Ultimamente però, ci si sta sempre più allontanando da questo modo di procedere, perché i chirurghi si sono accorti che qualcosa non torna.

Molti interventi chirurgici per il tunnel carpale non danno risultato, e molti chirurghi dopo anni hanno cominciato a chiedersi il perché.

E’ stata quindi formulata una seconda ipotesi, cioè un secondo modello di interpretazione del problema.
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Come estinguere l’eterno problema delle liste d’attesa infinite per risonanze/radiografie/ecografie

di | 24 Dicembre 2019

Si sa, a nessuno piace tenersi il dolore.

Men che meno piace essere costretti ad aspettare settimane e settimane in attesa di un’esame diagnostico tipo radiografia o risonanza magnetica, mentre il dolore continua a perseguitarti.

Il sistema sanitario nazionale non è organizzato per riuscire a gestire la mole di persone che deve fare risonanza, ecografia o radiografia.

La burocrazia ti gioca contro.

Per questo ti vengono proposte date improponibili, anche a un anno di distanza dalla prenotazione.

Senza contare che il massimo di quello avviene dopo, è che ti ritrovi una “diagnosi finta”.

Intendo dire che alla fine della fiera, dopo visita specialistica, otterrai semplicemente un foglio con su scritto paroloni che non sono altro che un modo più difficile per descrivere i sintomi che già conoscevi.

Nulla che abbia a che fare con la causa del tuo dolore, nonostante l’esame strumentale.

Allora voglio lanciare una provocazione:

Perché non partire direttamente col trattamento senza perdere tempo a prenotare esami?

Si, dico davvero, senza fare risonanze, ecografie e radiografie!

Sto parlando di casi di dolore muscolo-scheletrico chiaramente, non di altre branche della medicina. Attenzione, da questo mio discorso si escludono anche i casi di trauma diretto dove magari c’è il sospetto che ti sei rotto un osso, un tendine o un muscolo.

Sembra strano, ma non è così sbagliato procedere al contrario di come si fa comunemente.

Ti cito giusto qualche studio, giusto per farti capire che non sto delirando.

“A parte il consumo inutile di risorse, l’imaging prescritto ed eseguito in modo inappropriato espone inutilmente i pazienti a radiazioni eccessive, disagi e danni che derivano dalla cascata di interventi diagnostici e terapeutici (Webster et al. 2014) che spesso seguono l’identificazione di una lesione che – oltre a non essere causa del disagio sofferto – sarebbe destinata a restare silente (Rao e Levin, 2012).”

E ancora

“Quasi una persona su 5 tra quelle sottoposte a risonanza magnetica per mal di schiena non rientrano tra quelle per le quali l’esame sarebbe suggerito dalle principali linee guida internazionali (Graves et al. 2014).”

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