Quando si parla di periartrite di spalla la confusione regna sovrana.
Non si capisce niente.
Il motivo di questa confusione è legato al fatto che in campo medico dire semplicemente “periartrite” è una diagnosi troppo generica che non descrive bene il problema.
Il termine periartrite dice solo che i tessuti intorno alla spalla sono infiammati, e quindi hai dolore in quella zona.
Giusto per fare qualche esempio, con la stessa parola si possono intendere dolori che poi alla risonanza mostrano:
– una tendinite dei muscoli della cuffia dei rotatori.
– una borsite
– una calcificazione
– una lesione tendinea della cuffia dei rotatori
– rigidità capsulare o articolare
– alcuni addirittura inseriscono in questo calderone anche la spalla congelata (detta anche capsulite adesiva)

Ognuna di queste situazioni presenti in lista, viene messa sotto lo stesso generico cappello di “periartrite”, e già questo ti fa capire purtroppo che non è una diagnosi che ha senso.
Questo è un’enorme problema per la medicina e la fisioterapia classica, perché già per come è formulata la diagnosi, si porta un professionista sanitario ad orientarsi verso il trattamento di un sintomo.
La terapia conseguente nel 99% dei casi non produrrà miglioramenti.
E’ un autogoal.
In Giappone si direbbe fare harakiri.
Chiaramente questo comporta pesanti conseguenze su di te perché ti ritrovi ad essere continuamente frustrato dal fatto che il dolore non passa.
Nonostante tutto, c’è però un modo per ritrovare la bussola in mezzo alla confusione e a questa mediocrità.
Certamente è corretto identificare con più precisione la struttura anatomica che soffre.
Per centrare davvero la causa del problema però, questo non dovrebbe essere il punto di arrivo della diagnosi, ma il punto di partenza.
In pratica devi continuare a chiederti il perché del perché.
Questo sistema di lavoro così confuso crolla se te ne freghi di quello che emerge dalla risonanza alla spalla, e continui ad approfondire che cosa ha portato ad avere quella lista di “finte cause”.
Solo in questo modo ti sleghi dal vecchio concetto di diagnosi e cura del sintomo, e puoi ottenere una comprensione a 360° del tuo problema per scoprire la vera causa del dolore.
Detta così sembra una frase banale che possono dire tutti.
Quello che intendo dire è che serve farlo DAVVERO! Non solo a parole.
Ovviamente non puoi farlo da solo.
Ti serve un professionista del dolore (Fasciaterapeuta) e non un generalista della riabilitazione (fisiatra/fisioterapista) che possa aiutarti.
Siccome amo essere concreto, mi spiego subito meglio e cerco di dimostrartelo con un esempio:
Facciamo finta che hai periartrite e dolore alla spalla, fai una risonanza, e trovi una calcificazione.
Tu o il tuo medico, potreste pensare di essere arrivati ad aver scoperto la causa del tuo dolore.
Non è così purtroppo, serve fare un passaggio in più.
Pensaci un attimo…sei per caso nato con quella calcificazione?
Direi di no!
…ma allora… se prima non ce l’avevi, ci deve essere stato qualcos’altro prima che l’ha generata!
Quello che devi chiederti allora è:
“Cosa l’ha causata? Perché si è formata? Come ho fatto a farla formare?”
Farsi questa domanda è la chiave per guarire davvero, perché cominci ad andare oltre e capire il tuo problema nel profondo.
E’ questo che intendo quando dico che devi chiederti il perché del perché.
E lo devi fare seguendo una scia, una traccia, che fra poco ti rivelerò.
Questo passaggio ulteriore fa tutta la differenza di questo mondo, e ti fa capire cosa differenzia un Fasciaterapeuta dai generalisti della riabilitazione.
Sembra un ragionamento scontato, ma in realtà nel 99% dei casi questo non avviene.
Non avrei lo studio pieno di pazienti se no.
Sembra strano anche a me che così tanti i medici commettano questo errore, eppure, se ragionassero correttamente, ti assicuro che io non avrei pazienti da trattare.
Ti farebbero la diagnosi, ti curerebbero davvero, e tu saresti così a loro riconoscente che non ti verrebbe mai in mente di provare a sentire cos’ha da dire un altro professionista.
Tutte le persone che transitano dal mio studio sono la prova che questo errore viene commesso continuamente.
Ho preso ad esempio la calcificazione, ma lo stesso ragionamento vale per una “semplice” infiammazione di un tendine della cuffia dei rotatori, se hai una borsite, o se hai una lesione.
Qualsiasi cosa si veda all’esame strumentale tipo infiammazione/borsite/calcificazione/lesione, non sarà mai la causa del dolore.
Trovare cosa ha portato ad avere l’infiammazione/calcificazione/borsite/lesione, significa trovare davvero la causa del dolore alla spalla.
Il dolore è l’ultimo anello della catena del tuo problema.
Inserito in questa stessa catena, c’è ANCHE quello che vedi alla risonanza o all’ecografia, che semplicemente rappresentano il penultimo anello.
La chiave per guarire è agire sul primo anello della catena, non sul penultimo.
Agendo sul penultimo anello ti ritrovi a fare un sacco di tentativi con un sacco di terapie diverse, e tutti falliscono SOLO perché miri alla causa sbagliata.
Se hai la periartrite, potrebbe esserti già capitato di aver a che fare con alcuni di questi approcci:
– Pastiglie di antinfiammatori (Voltaren, Oki o simili)
– Infiltrazioni (cortisone)
– Macchinette (Tens, Laser, Ultrasuoni, Interferenziali, Magnetoterapia)
– Tecar
– Ginnastica ed esercizi di rinforzo
– Onde d’urto
– Impacchi di caldo o borsa dell’acqua calda.
– Ghiaccio
– Rimedi naturali (tipo creme o pomate da erboristeria)
Tutti, ma proprio tutti questi approcci ti faranno ricadere sempre nello stesso errore che ti ho appena descritto, perché non curano il primo anello della catena del tuo problema, ma l’ultimo o il penultimo.
E’ frustrante, perché poi non c’è solo il problema di avere male, ma il fatto che il dolore ti rende impossibile essere operativo nella vita di tutti i giorni.
Non puoi lavorare.
Se sei un libero professionista perdi pure soldi perché non puoi dedicarti ai tuoi clienti.
Non puoi fare sport.
Non puoi dedicarti ai tuoi hobby o alle tue passioni se queste richiedono in qualche modo l’uso della spalla.
E’ difficile persino guidare e cambiare le marce della macchina.
Quindi non puoi nemmeno scarrozzare i tuoi figli dove hanno bisogno.
Diventi sempre più nervoso ed irascibile.
Se ti è capitato, capisco molto bene la tua situazione, e posso assicurarti che non è colpa tua.
Ti sei semplicemente fidato di chi dovrebbe saperne più di te.
Tra l’altro i vari centri fisioterapici non hanno nemmeno troppo interesse a migliorare il servizio che offrono.
Mantengono il livello basso, così risparmiano sui costi, e si spartiscono la clientela senza pestarsi troppo i piedi.
Osteopatia e Chiropratica invece avrebbero una visione leggermente più globale del corpo, ma rimangono comunque medicine alternative senza alcune base scientifica.
Inoltre a queste discipline manca comunque lo studio di un pezzo dell’anatomia.
E questo ci porta al nocciolo di questo articolo.
La scia, la traccia di cui ti accennavo poco fa. La linea guida che permette di risalire al perché del perché del problema.
La CHIAVE per risolvere DAVVERO la periartrite di spalla.
Devi sapere che tutti i professionisti del settore medico/fisioterapico/osteopatico, hanno dimenticato o hanno sempre ignorato un organo fondamentale: la Fascia.
La Fascia è il direttore d’orchestra del tuo corpo.
La Fascia ha la caratteristica UNICA di riuscire a collegare le articolazioni l’una all’altra.
Normalmente questo serve a sincronizzare e coordinare il movimento tra due articolazioni.
Ma in condizioni patologiche, questo collegamento ti gioca contro.
Infatti il difetto di in un’articolazione può trasmettersi ad un’altra, tramite i ponti di Fascia.
Siamo tutti collegati, è bellissimo…ma questo apre un ventaglio di possibilità infinite!
Infatti potenzialmente ogni articolazione, anche molto lontana dalla spalla, può portare la spalla a lavorare fuori dal suo asse, e poi a farti male.
Si …ma quale articolazione visto che ce ne sono tante?
Se la causa si trova in articolazioni distanti dalla spalla, come si fa a scegliere a quali prestare attenzione per capire da dove parte il tuo problema?
Come fare a capirci qualcosa?
Ecco a te la tanto attesa risposta:
Serve prestare attenzione a quelle articolazioni che hanno ricevuto dei traumi durante la tua vita.
La causa del tuo dolore da periartrite, è legato a dei difetti di funzionamento della Fascia nelle zone in cui è stata traumatizzata in passato.
I vecchi traumi lasciano un piccolo difetto in un’articolazione, che poi tramite i ponti di Fascia, si propaga e fa deviare il corretto asse di movimento della spalla.
Risultato finale: ti fa male la spalla. Periartrite.
Il difetto della Fascia nell’articolazione colpita in origine, piano piano ha cominciato a creare altri piccoli difetti, come blocchi articolari e contratture che poi si sono propagati tramite la Fascia, fino ed estendere il problema da un’articolazione all’altra, arrivando ad infiammare la spalla.
Poi l’infiammazione magari cronicizza e si crea la calcificazione, l’infiammazione, la borsite, la lesione.
Ma in realtà, calcificazioni, borsiti, infiammazioni, anche loro sono solo una parte di questo processo macchiavellico.
Ti dirò di più, non è raro trovare persone che hanno esteso ulteriormente il loro problema, e oltre la periartrite hanno manifestato anche un’epicondilite (infiammazione dei tendini del gomito).
Se ti faccio le domande giuste (e te le faccio durante la Mappatura delle cause), viene sempre fuori che nel tuo passato è capitato un trauma, una frattura, un’operazione chirurgica, un evento lesivo che ha “rotto” l’anatomia originale da qualche parte, e ha compromesso il naturale funzionamento della Fascia.
Lo ribadisco: parlo di traumi avvenuti anche distanti dalla spalla.
Te lo garantisco.
Il trauma c’è sempre.
Anche se in questo momento non te lo ricordi, o magari ne sottovaluti l’importanza.
Non pensare nemmeno “eh ma io non ho mai avuto niente”.
Non ti sembra, ma qualcosa c’è stato.
Magari dipende da un vecchio colpo di frusta al collo. Oppure dipende da una vecchia frattura al braccio, o da un’operazione chirurgica all’addome.
Tranquillo, se mi dai mezz’ora del tuo tempo e ti faccio le domande giuste, la causa viene fuori.
Se hai capito questo meccanismo, ti risulta chiaro perché è fallimentare concentrare le cure sulla spalla, quando in realtà la causa è altrove.
Diventa solo una perdita di tempo e soldi, e le tue frustrazioni si accumulano.
Se invece ti affidi ad un Fasciaterapeuta scongiuri il pericolo di avere una diagnosi parziale, e un piano di cura che non mira alla causa.
Puoi bypassare il problema della diagnosi medica troppo generica.
Non è più importante identificare quale tessuto stia soffrendo adesso, perché in ogni caso il tuo dolore attuale è dato della somma dei problemi che hai avuto in passato.
Dalle mie parti si dice: “La somma fa il totale”.
Vale a dire che tanto la causa dell’infiammazione e del dolore di spalla non è nella spalla.
Per curare DAVVERO la tua spalla ed eliminare DAVVERO il dolore, bisogna liberare la Fascia laddove è stata traumatizzata in passato!
La somma di tutti i traumi che hai avuto nella tua vita, si totalizza nella spalla.
Devi trattare il tessuto giusto (Fascia), nel punto giusto (articolazione traumatizzata in origine).
Rifletti su quanto hai appena letto perché questo passaggio è davvero importantissimo, e io ho potuto comprenderlo solo studiando col mio maestro Luigi Stecco, scopritore della Fascia.
Chiaramente poi ognuno è un caso a sé, perciò la causa della tua periartrite dipende dalla tua storia clinica e da ciò che ti è successo.
Possono esserci 2 periartriti apparentemente uguali, ma che hanno cause completamente diverse.
Quindi la Fascia andrà sbloccata in punti diversi, e quindi non ci sarà mai un trattamento uguale all’altro anche se viene usata la stessa tecnica.
Per esempio:
Se in passato hai avuto un colpo di frusta al collo, è molto probabile che trattando la Fascia del collo, migliori la spalla.
Se in passato hai avuto una frattura al polso, è molto probabile che trattando la Fascia del polso ti migliori la spalla.
Se in passato hai avuto un’appendicite operata (soprattutto fatta d’urgenza perché quasi peritonite), è molto probabile che trattando la Fascia della zona addominale, ti migliori il dolore di spalla.
Lo so, è strano.
E’ controintuitivo pensare che si possa guarire una periartrite alla spalla, senza toccare la spalla.
Sembra qualcosa di zen, molto filosofico, che ha a che fare con “l’energia del nostro corpo”.
Ti assicuro che in realtà è un approccio molto scientifico, con un sacco di letteratura a supporto.
Ti basta andare sui motori di ricerca scientifici come PubMed e cercare “Fascia”, e verrai sommerso da migliaia di articoli scientifici che, ahimé, davvero pochi a questo mondo si leggono.
Infatti non è una questione di “energia”.
Semplicemente, c’è un tessuto che tira da lontano: la Fascia.
Se hai capito che c’è un tessuto FISICO e TANGIBILE che crea una connessione tra la spalla e le altre articolazioni del tuo corpo, allora non ti sembra così strano che l’origine di un dolore si trovi lontano dal sintomo.
Il medico medio non conosce la Fascia perché all’università non gli viene insegnata, dunque non ti prescrive il suo trattamento.
Crede che sia un tessuto banale e poco importante.
E’ un errore in buonafede, ma è sempre un errore (grave).
Questo limita molto la diffusione di questo tipo di trattamento, ed è normale se ne fino ad oggi ne hai sentito parlare relativamente poco.
Solo che questo non significa che non sia efficace.
E’ solamente qualcosa di trascurato da chi non dovrebbe trascurarlo.
Per concludere, ricorda questo:
Il primo passo da fare per risolvere DAVVERO la tua periartrite di spalla (o qualsiasi altro dolore), è SEMPRE cercare da dove è partita richiedendo la Mappatura delle Cause ad un Fasciaterapeuta.
Solo attraverso la Mappatura delle Cause il Fasciaterapeuta può impostare il trattamento giusto per te.
La tecnica da sola non funziona se non è perfettamente calibrata su di te.
Anche la tecnica o la terapia più giusta e potente del mondo, se non è mirata alla causa giusta, non potrà mai essere efficacie.
Un saluto e alla prossima!