Partiamo dall’inizio: cosa significa avere le cervicali o la cervicale?
Spesso si parla genericamente di “cervicali” o di “cervicale infiammata”, ma nel linguaggio medico comune questa parola non ha senso, perché include anche: artrosi cervicale, osteofiti cervicali, vertigini, protrusioni cervicali, ernie cervicali, schiacciamento vertebre cervicali, contratture cervicali.
Ognuna di queste apparentemente diverse patologie, può dare una combinazione diversa dei seguenti sintomi:
1) Dolore al collo che parte dalla nuca e scende fino alla base del collo, oppure un dolore laterale al collo con sensazione di “cordone” appena al di sotto delle orecchie, o ancora dolore e “cordone” dei muscoli che vanno alle spalle o alla scapola.
2) rigidità e movimenti del collo bloccati o fortemente limitati: per esempio non riesci a girare il collo da una parte per fare retromarcia, e una sensazione in cui senti che il collo gratta per attrito mentre lo muovi, come se avessi della sabbia tra le vertebre.
3) sbandamento, vertigini, o disturbi dell’equilibrio.
4) mal di testa, sensazione di galleggiare o pesantezza.
5) difficoltà a dormire data dai dolori.
Normalmente secondo la medicina ufficiale, accomunare tutte queste problematiche apparentemente diverse, è un errore.
Questa volta, però il detto comune ha avuto ragione, e ci ha visto più lungo rispetto alla visione medica ristretta che non considera la Fascia.
In pratica, accomunare tutti questi problemi sotto una stessa categoria ha molto più senso, perché seppur ci siano delle differenze, alla fine non sono altro che piccole sfaccettature di uno stesso problema.
Sono strade alternative che il corpo ha preso, modi diversi con cui il corpo compensare una qualche mancanza.
Alla fine il problema è sempre e comunque al collo, non si scappa.
La variabilità è immensa, ma quello che davvero mi preme sottolineare, è che aldlilà delle infinite combinazioni di come si presentano i dolori e i sintomi, e aldilà di quelle che possono essere gli esiti emersi dalle varie risonanze o radiografie, quello che è importante sapere è dove e come è partito il problema!
Non quello che c’è adesso!
Non ha senso fare tutte queste distinzioni di “patologie”…perchè tutto quello che ho elencato fino adesso, e che solitamente si scopre facendo una radiografia o da una risonanza magnetica, altro non è che lo stadio finale di un problema che è evoluto a partire da una causa.
Il dolore al collo di oggi è solo l’ultimo anello di una catena, ma non è il primo.
Soprattutto dopo che si è scoperto come la Fascia collega ogni cosa, è molto più importante trovare l’elemento che ha dato via a tutta la catena, piuttosto che soffermarsi e perdere un sacco di tempo sull’ultima parte del problema.
Si lo so che non puoi fare a meno di pensare che:
“Se la risonanza mi ha trovato qualcosa che non ci deve essere, vuol dire che quello è il mio problema”.
“Là sotto c’è qualcosa, è evidente. Si vede.”
Per favore, smetti di pensare in questo modo. Ti indirizza verso il sintomo, non alla causa.
Cerca piuttosto di pensare:
“Come è venuto fuori quell’ernia o quell’artrosi che si vede alla risonanza?”
“Da dove è partito?” e soprattutto “Da quando”?
Ti anticipo già che la risposta a queste non è posture sbagliate o sforzi.
Per capirlo serve fare un passo oltre, e osservare i dolori da un punto di vista di insieme: come detto, quello che vedi alla risonanza è l’ultimo anello della catena…bisogna trovare il primo!
Ragionare in questi termini è molto più intelligente.
Perchè nessuno nasce con l’ernia cervicale, o con l’artrosi cervicale, o con gli osteofiti.
Si formano nel tempo, e non sono genetici e non c’è nemmeno familirità come comunemente si crede (a meno di particolari problemi reumatologici).
Più tempo e denaro si investe per indagare i problemi di oggi, più tempo e denaro si perde. E tanto!
Bisogna invece guardare al tuo passato.
E’ nella tua storia che si nasconde la soluzione e la causa.
Se non si colpisce la causa, il dolore tornerà sempre indietro! Concetto banale, ma sostanzialmente non lo mette in pratica nessun medico, nessun fisioterapista, nessun osteopata.
Va da se che quello che serve capire subito dopo è se questa è causa rimovibile al 100%, o meno.
Nel caso sia eliminabile completamente, allora rappresenta un problema risolvibile per sempre.
Nel caso non lo sia, allora il problema tornerà e recidiverà nel tempo indipendentemente da qualsiasi approccio di cura, a meno che non venga gestito con controlli costanti e a cadenza regolare.
Per quanto mi riguarda, negli anni, ho riscontrato delle zone del corpo che sono più frequentemente responsabili di essere la causa dei dolori cervicali.
Per esempio possono essere state le operazioni a tonsille o adenoidi, che quindi fanno partire il problema al collo dalla mandibola.
Altre volte, altri dolori cervicali, avevano una causa nel torace o nell’addome, poiché magari in passato sono state fatte delle operazioni chirurgiche, come per esempio in seguito ad appendicite. Oppure semplicemente c’è stato un trauma, una caduta importante a livello toracico o lombare, oppure ancora una frattura di qualche costola o qualche vertebra.
Oppure semplicemente c’è stato un vecchio colpo di frusta in passato, direttamente sul collo, ma da cui non sei mai definitivamente guarito. In questo caso la causa è sempre sul collo stesso, ma non è sempre così, anzi.
Altre volte ancora, in casi di dolori cervicali dove c’è anche mal di testa, spesso ho trovato la causa negli arti superiori, dove per esempio c’è stata una vecchia frattura del gomito o del polso.
Perciò, se anche tu ha subito qualcuno di questi traumi, fratture, o operazioni chirurgiche, e ti rivedi in quanto ho appena detto, è probabile che il tuo dolore cervicale derivi da uno di questi eventi lesivi.
Voglio sottolineare “è probabile”. Ogni caso è a sé, e serve confermare il tutto tramite una visita particolare, che si chiama Mappatura delle Cause.
Dal punto di vista fasciale, la testa e il collo sono da considerare delle estremità dove la Fascia è già di base più tesa del normale. E la direzione della tensione è dall’estremo verso il centro del corpo.
Ora, non è questo l’articolo dove spiego cos’è la Fascia, come funziona, come fa a comandare i muscoli e le articolazioni come se fosse un secondo cervello. Per tutto questo, e non solo, c’è il mio libro di prossima uscita dove spiego tutto, ma sto anche scrivendo un articolo che sintetizza quello che serve sapere sulla Fascia per le persone normali che non lavorano in questo settore, ma senza inutili tecnicismi.
Per ora ti basti sapere che è come se ci fosse una tovaglia che riveste il corpo come una seconda pelle (la Fascia) che, per questioni fisiologiche, ha dei tiranti che tirano leggermente la testa verso il tronco e delle spalle, e non viceversa.
Ripeto: tiranti che tirano dalla periferia (testa e collo) al centro (tronco e spalle o braccia).
Quando c’è un trauma, la tensione che sulla testa e sul collo è già più alta di base, aumenta ancora di più.
E questa tensione può aumentare anche se il collo non viene colpito direttamente, come abbiamo visto, perché i tiranti tirano anche dalla distanza.
Ecco che alla fine sul collo nascono i dolori cervicali, che poi piano piano nel tempo diventano le artrosi, le contratture, le ernie cervicali, rettilinizzazioni del tratto cervicale, ecc.
Indipendentemente da tutto, sicuramente utilizzare soluzioni che non considerino questa visione “fasciale”, non vanno bene perché mancherà sempre un elemento fondamentale nel valutare le persone.
Ecco perché è importante conoscere la Fascia e trattarla.
Medici, fisioterapisti, osteopati purtroppo non sanno nulla di Fascia, e continuano a curarti come si faceva 40 anni fa.
Questi ti prescriveranno qualsiasi tipo di macchinetta spacciandotela per terapeutica, massaggi o manipolazioni articolari, e non solo, che purtroppo non hanno più senso perché si concentrano sull’ultimo anello della catena, piuttosto che sul primo.
Non fanno nessun lavoro per cercare di mirare al vero responsabile del dolore.
Sono soluzioni abbastanza standard, che abbiamo visto non vanno bene perché, a parità di dolore cervicale, la variabilità delle cause è immensa.
Va da se che anche utilizzare rimedi fai da te per i dolori cervicali, assimilabili a rimedi della nonna, non vanno bene perché sono spesso delle false credenze o dei falsi miti.
Quello che serve, per capire da dove parte il tuo dolore, e quale ne sia la causa, è fare il quadro della situazione tramite la Mappatura delle cause.
Se ne vuoi sapere di più sulle cause dei dolori, e vuoi provare a farti un tuo quadro della situazione e delle possibili cause del tuo dolore, puoi scaricare il report compilando i dati in in alto a destra.