Ha senso parlare di cure personalizzate nel 21° secolo?

di | 4 Luglio 2019

Il progresso in medicina ha fatto passi da gigante negli ultimi 100 anni.

Ancora non sappiamo tutto, ma su una cosa non c’è alcun dubbio:

Ogni persona è diversa, ed è un caso a sé.

Quindi a parità di problema o dolore, la stessa cura può dare esiti diversi.

Ormai è un concetto assodato.

Così assodato che se parli con qualsiasi professionista del settore salute, ti dirà che è ovvio e che è quasi una banalità.

Se osserviamo bene come gira il mondo nel settore salute però, le cose non funzionano proprio così.

Si predica bene, ma si razzola male.

Nella teoria è vero per tutti, nella pratica nessuno lavora rispettando questo principio di diversità e unicità delle persone.

Un esempio?

Basta guardare ai pacchetti da 10 sedute standard che vengono continuamente prescritti da fisiatri e fisioterapisti.

Il corpo è complesso già di suo, la variabilità individuale rende le cose ancora più complicate.

Quindi chi l’ha detto che uno deve farne per forza 10 sedute uguali?

E chi l’ha detto che tutte le sedute debbano essere uguali?

Non c’è scritto da nessuna parte.

Se ogni persona è diversa, è assurdo pensare che tutte le lombosciatalgie necessitino per forza di 10 sedute standard di qualsiasi trattamento.

Parlo di 10 sedute standard, tutte uguali tra loro perché è la pratica più diffusa con le varie macchinette, ma ci sono anche altri esempi, come le 5 sedute standard per la tecar.

Il concetto rimane quello.

A qualsiasi trattamento una persona debba sottoporsi, ci saranno dolori che si sistemeranno in 3 sedute, e dolori che avranno bisogno di tempi più lunghi, e quindi 6-7 sedute.

Questo a livello teorico, perché se ci mettiamo a parlare di cosa funziona e cosa non funziona non finiamo più.

C’è da dire così tanto sull’efficacia o non efficacia delle varie tecniche terapeutiche, che ci ho scritto un libro in merito, ma ora non voglio parlare di questo.

Se alla seduta numero 7 ti accorgi che la cura non funziona, perché invece di perdere tempo e soldi per fare anche le inutili ultime 3 non provi a cambiare approccio?

Soprattutto se tutte quelle sedute che fai sono l’una uguale all’altra.

Certo, ci sono casi che rispondono in maniera molto tardiva e un po’ di miglioramento lo vedi solo una volta finito il trattamento.

Ma stiamo parlando dell’1% dei casi.

Infatti quando senti dire “Signora Maria, deve avere pazienza. Il miglioramento del dolore potrebbe vedersi anche 20 giorni dopo l’ultima terapia”, in realtà è un modo per molti fisioterapisti, medici e anche osteopati, per uscire da una situazione in cui una tua domanda li ha messi in imbarazzo.

In pratica “sperano” che tu possa rientrare in quell’1% delle persone che migliora tardivamente.

Solo che questo non è un modo scientifico di lavorare.

Quanto meno dovrebbero avere l’onestà di dirti di farti vedere da qualcun altro perché è chiaro che loro la causa del dolore non l’hanno trovata.

Ma tutto questo è una conseguenza del fatto che questi pacchetti standard fanno assomigliare il tuo piano di cura a una catena di montaggio.

Magari può funzionare guardando la cosa dal punto di vista del business, ma non può funzionare se si guardano le cose dal punto di vista della salute.

Visto che ognuno è un caso a sé, è evidente che il modello catena di montaggio non può funzionare.

Non sarà mai qualcosa di 100% personalizzato sulla tua situazione.

Quindi non vanno bene i pacchetti standard, così come non va bene il contrario.

Il contrario di 10 trattamenti standard è bombardarti roba in un’unica seduta e poi aspettare per vedere se ti funziona.

Molti osteopati e chiropratici tendono a farti 1 seduta soltanto, e poi a dirti “se ti è passato o sei migliorato, dopo la prima, eventualmente andiamo avanti”.

Questa è una logica che ha due problemi:

Primo problema: è troppo arrendevole.

Il dolore può dipendere da più cause contemporanee.

Anche bombardando più cause contemporaneamente però, in una sola seduta si può mancare quella giusta.

Molti casi rimarrebbero irrisolti semplicemente perché non si ha avuto la pazienza di ricercare e di provare uno stesso trattamento mirando ad una causa diversa da quella ipotizzata inizialmente.

Secondo problema: in una seduta loro sono costretti a farti di tutto e a bombardarti di roba, nella speranza di pescare la carta vincente.

Ma così facendo si genera il caos!

La carta vincente andrebbe cercata con ordine…e non bombardando e sperando che qualcosa accada.

In una seduta non si può trattare più di una causa alla volta, perché altrimenti se si trattano 2 cause insieme, non si sa più quale delle 2 ti avrà dato il risultato.

Viene fuori un macello che rischia solo di incasinare il tuo corpo e peggiorare il tuo dolore, perché poi tutte le sedute successive saranno basate sulla casualità.

Nemmeno in questo caso si può parlare di qualcosa di personalizzato e tarato sulla singola persona.

Anche qualora ci fosse qualche risultato, poi ti mancherebbero i benefici a lungo termine.

Quando si parla di Fascia e di trattamento della Fascia invece, il trattamento può essere solo personalizzato.

Non potrebbe essere diversamente, dipende dalla natura intrinseca del trattamento.

Essendo la Fascia un organo che sta ovunque nel tuo corpo, bisogna capire da dove la Fascia inizia a tirare.

Il dolore ha molto a che fare con la “geografia” del tuo corpo.

Anche a parità di tipo di dolore alla schiena, per alcuni la causa si trova nella Fascia che tira dal collo, per altri nella Fascia che tira dalla caviglia.

Quindi lo standard non esiste, perché studiando la Fascia si capisce come ogni dolore quasi sempre non ha la causa nella zona del sintomo.

Automaticamente non esiste un trattamento uguale all’altro.

Nei casi più complessi è possibile che un Fasciaterapeuta possa avere il dubbio su 2 o 3 possibili cause.

Il 90% dei dolori hanno una causa chiara, e dunque la risoluzione procede senza intoppi.

Ma il restante 10% sono casi che sono particolarmente complessi, e possono avere più fattori che potrebbero generare il dolore.

Quindi può capitare che il miglioramento non arrivi immediatamente, perché c’è bisogno di liberare la Fascia in TUTTE LE ZONE DEL CORPO dove si ritiene sia la causa.

Serve il tempo per trattare una causa diversa da quella ipotizzata la prima volta.

E questa cosa va fatta con ordine, trattando non più di una causa alla volta.

E’ qualcosa di veramente macchiavellico, ma se si procede con ordine, poi il miglioramento arriva.

Dunque ogni trattamento è diverso, perché in questi casi complessi, ad ogni trattamento viene trattata una causa diversa.

Ti accorgi che un Fasciaterapeuta ha beccato la giusta causa del tuo dolore perché quest’ultimo migliora drasticamente dopo la seduta e in maniera stabile nel tempo.

Se già dalla prima seduta migliori (come è nel 90% dei casi) vuol dire che la causa è stata centrata, e dunque le sedute successive servono a rifinire il lavoro e a curare i dettagli del tuo dolore.

Se invece alla prima non migliori, il Fasciaterapeuta nella seduta successiva indagherà un’altra causa, perché il primo trattamento non ha mostrato beneficio o comunque troppo poco.

E così via, finché tutte le cause del dolore non sono state rimosse.

Le cause non sono infinite, quindi non potrai mai arrivare a fare 10 sedute dove si provano 10 cause diverse.

Mediamente, da mia statistica personale, dopo 3 trattamenti il miglioramento importante del dolore deve essere avvenuto.

Quindi 3 sedute è il numero minimo per poter giudicare il risultato finale.

Questo è l’unico modo in cui il trattamento è 100% personalizzato su di te, fatto con ordine e nel rispetto della tua diversità individuale e di persona unica.

Puoi essere certo che tutto il piano di cura sarà pensato, programmato e messo in pratica su misura sulla tua situazione.

Dovrebbe essere scontato dire che curare il dolore di una persona si fa in maniera personalizzata, ma visto come si comportano molti professionisti di questo settore, non lo é.

Perciò, anche nel 21° secolo, non è banale ribadire come ogni persona sia diversa, e come ogni piano di cura deve essere diverso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *