La ginnastica posturale serve davvero a curare il mal di schiena?
La risposta a questa domanda che mi viene posta continuamente è abbastanza complessa.
Effettivamente fare i movimenti giusti, personalizzati in base al tipo di problema della singola persona, comporta dei cambiamenti nei sintomi.
Cambiamenti che non sono sufficienti a far abbassare sensibilmente il dolore.
Per questo, anche nei classici centri di fisioterapia che non trattano la Fascia, la ginnastica posturale viene prescritta solo dopo che il mal di schiena è sceso in qualche modo da solo.
Perciò anche loro riconoscono che la ginnastica posturale non funziona come cura del dolore acuto, pur producendo qualche cambiamento sintomatico.
Ma allora…cos’è che fa questa benedetta ginnastica posturale?
Semplificando un po’, quello che fa la posturale è questo:
Se la colonna è sbilanciata a destra, ti viene richiesto di fare degli esercizi verso sinistra.
Se la colonna è sbilanciata a sinistra, ti vengono richiesti esercizi verso destra.
Cerca cioè di riportarti verso una “postura ideale”, allungando i muscoli che sono più corti, e tenendo le articolazioni in movimento.
Il problema grosso è che è stato dimostrato che allontanare il corpo dalla postura ideale (cioè usare posture “sbagliate”), non è la causa del dolore.
Si, lo so che è il contrario di quello che hai sempre creduto, ma è così.
Anche perché chi è che riesce effettivamente a star “seduto bene” per 8 ore di fila? Avresti comunque problemi legati alla E’ la staticità!
Il tuo corpo continua a cambiare il modo in cui stai seduto, ed è un bene!
Perciò tranquillo, star seduto storto non ti causa dolore, al massimo te lo può accentuare se sei già in una situazione di eccessiva rigidità.
Quindi, va da sé, che utilizzare la ginnastica posturale non rappresenta una soluzione valida per curare il dolore acuto, perché non prende veramente in considerazione la causa del problema.
Inoltre, il sospetto è che i grossi centri di fisioterapia convenzionati, privati o sportivi, che lavorano tanto con la riabilitazione dei pazienti post-operati, vogliano utilizzare degli strumenti di riabilitazione (come le palestre) per curare il dolore.
Ma non funziona.
Questi centri più o meno grandi, sostanzialmente si ritrovano con grandi palestre piene di parallele e attrezzi per fare rinforzo e riabilitazione a persone post-operate, ma contemporaneamente si ritrovano anche un sacco di gente che ha mal di schiena.
Devi capire che se ti operi un ginocchio e per un periodo cammini male, è probabile che tu abbia anche mal di schiena conseguente.
Quindi cercano di ottimizzare queste risorse già disponibili e venderti la ginnastica riabilitativa in palestra anche per il mal di schiena.
Il tutto infiocchettandola bene con il nuovo nome di ginnastica posturale.
Come dicevo, è un modo per vendere riabilitazione a chi ha bisogno della cura del dolore.
Ma cura del dolore e riabilitazione non sono la stessa cosa, e hanno scopi differenti: la prima serve a togliere il male, la seconda serve a recuperare una funzione corporea persa.
Inoltre, siccome la ginnastica da sola non funziona come cura del dolore acuto, prima possono rifilarti tutta una serie di terapie elettriche che io definisco “macchinette”, e che tra l’altro non riescono davvero a toglierti il dolore come si credeva negli anni 80 (anni in cui sono state inventate).
Ora so che potrebbe sorgerti questa domanda:
“Ma allora a che serve fare tanti esercizi noiosi se effettivamente il lavoro di togliere il dolore lo dovrebbero fare altre terapie? A cosa può essere utile effettivamente la posturale?”
La risposta è questa:
La ginnastica posturale (e qui includo anche i vari metodi Mezieres, RPG, Pilates, ecc) ha molto più senso di essere utilizzata come mezzo di prevenzione, e come attività di mantenimento di un beneficio per contrastare un problema recidivante come le rettificazioni o le inversioni del tratto lombare o cervicale.
Tuttavia non è comunque il mezzo più efficace, e da sola non basta a contrastare l’insorgere del dolore in persone che necessitano di prevenzione.
Prima di procedere ulteriormente con il discorso però, voglio puntualizzare che non tutte le persone hanno bisogno di fare mantenimento e prevenzione, perché immagino che ti sia balenata alla mente questa domanda:
“Il mio dolore, necessita di essere curato continuamente con attività di mantenimento e prevenzione?”
La risposta è SI, se rientri in quei casi oggettivamente recidivanti, e quindi hai alcune problematiche come per esempio: rettificazione della colonna cervicale/dorsale/lombare, inversioni della curva cervicale/dorsale/lombare, deviazioni scoliotiche, artrosi, osteofiti, calcificazioni.
Questo perché il dolore OGGETTIVAMENTE tende a tornare, in quanto l’anatomia originale si è deformata.
Non si tratta di un atteggiamento del corpo spostato verso destra o sinistra. Si tratta di un cambiamento definitivo e irreversibile dell’anatomia destinato a ricreare il dolore.
E quando il dolore si ricrea, non si ricrea di colpo.
Il processo avviene un po’ alla volta…ma avviene!
E se non hai fatto niente per prevenire il problema…poi il dolore ti ritornerà più forte della prima volta.
Ma non solo il dolore. Dovrai perdere ancora più tempo e più soldi per correggere il problema che andrà sempre peggiorando.
Dovrai assentarti quantomeno dal lavoro, e se non completamente, almeno parzialmente dovrai rivoluzionare completamente la tua agenda per 3 mesi quando va bene.
Perderai veramente un sacco di tempo.
Tutti i tuoi progetti entreranno in stallo.
Se per esempio sei un libero professionista, perderai anche soldi che dovresti incassare dai tuoi clienti, perché non potrai essere fisicamente sul luogo di lavoro ad erogare i tuoi servizi o prodotti per loro!
E se non lavori non prendi i soldi che ti spettano!
Il problema mi sembra chiaro: come fai a lavorare e poi a chiedere i soldi che ti spettano se poi invece sei sempre in giro a perdere tempo per curare un dolore che ciclicamente si ripresenta?
Potresti addirittura perdere delle vacanze che hai prenotato, se il tuo periodo ferie coincide con una fase di acutizzazione del dolore.
Se sai che è un problema recidivante, è assolutamente da polli lasciarlo libero di tornare fuori senza far nulla per impedirlo!
Quindi qual’è la soluzione migliore per ottenere tutto questo?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima analizzare per gradi come si ricrea un dolore recidivante.
Il primo pezzo di problema che si ricrea, è sempre sulla Fascia.
La Fascia torna ad essere densificata e i vari strati del corpo tornano ad essere tra di loro incollati a causa dell’anatomia modificata in maniera irreversibile.
La Fascia densificata e incollata non scorre, e il muscolo a sua volta si irrigidisce.
Quando il muscolo si è irrigidito, va a bloccare per esempio le vertebre, si ricrea l’infiammazione e il dolore.
Quindi, ancora una volta, la Fascia è il primo anello della catena di una serie di conseguenze che portano i muscoli ad irrigidirsi e alle articolazioni di bloccarsi, creando infiammazione e dolore.
Questo è il meccanismo in semplicità.
Come già detto però, tutto questo succede un po’ alla volta…e quindi dopo che la Fascia si è incollata e densificata, magari non irrigidisce tutto il muscolo, ma ci sarà una parte sana e morbida e una parte malata e rigida .
Quella parte malata e rigida inciderà sull’articolazione portandola in deviazione o in blocco, e da lì a poco si infiammerà e si manifesterà il dolore.
Il punto però è che la parte sana e morbida del muscolo è destinata senza via di scampo a trasformarsi e diventare anch’essa rigida e malata.
Si, senza via di scampo, il dolore tornerà SICURAMENTE.
Cosa fa la posturale all’interno di tutto questo meccanismo?
Semplicemente allunga la parte muscolare sana e morbida, ritardando solamente la sua trasformazione in muscolo rigido, teso e malato.
E’ buona cosa?
Si.
E’ la soluzione più efficace, rapida, e duratura per il mantenimento?
No.
A meno che a te non piaccia metterti lì tutti i giorni a farti gli esercizi.
No no no, si può fare di meglio, sia in termini di minimizzazione del tempo impiegato (la posturale fatta bene bisognerebbe farla 2 volte a settimana seguito da un professionista, e in più, quotidianamente metterti lì e fare almeno mezz’ora di esercizi al giorno), sia in termini stabilità del risultato ottenuto (cioè quanto più in là nel tempo tende a ripresentarsi il dolore).
Come?
Agendo sulla parte rigida e malata e resettandola completamente ogni volta.
Tradotto in pratica, la cosa migliore è liberare la Fascia con costanza, perché è il primo anello di una catena conseguenze.
Agire sul primo anello è molto più efficace che agire sull’ultimo o il penultimo, perché così si sbloccano più problemi collegati tra loro.
Provo a spiegarmi meglio con un disegno:
In condizioni di normalità, la Fascia scorre bene libera sopra il muscolo, permettendo al muscolo di essere rilassato e in condizioni sempre ottimali pronto al movimento.
Nel disegno, la linea bianca sopra è la Fascia, la linea rossa sotto è il muscolo.
Quando hai problemi che però oggettivamente ricreano i dolori, la situazione è solo parzialmente ottimale, e diventa costantemente questa:
Quell’ovale giallo che si vede è la densificazione della Fascia (e cioè l’acido jaluronico di cui è composta si addensa)
Il problema sta tutto qui: è’ una condizione di latenza in cui la Fascia torna a densificarsi e ad incollare tutti gli strati, irrigidendo un po’ alla volta il muscolo.
Prima sarà rigida solo una parte del muscolo, e poi piano piano anche il resto del muscolo nella sua totalità diventa rigido.
Se hai un problema recidivante come per esempio un’inversione o una rettificazione delle curve della colonna, ti troverai SEMPRE in questa situazione.
E sarà solo una questione di tempo prima che, piano piano, la situazione diventi la seguente.
La densificazione si ingrossa, e comincia a fare più danni: di riflesso il muscolo diventa completamente rigido, contratto, e malato.
C’è un timer sopra la tua testa, invisibile ai tuoi occhi che ti porta inevitabilente a questa situazione.
Da qui ad avere infiammazione e dolore da qualche parte è un attimo.
Dolore che poi, per essere tolto, ha bisogno della sua trafila.
Il dolore è la condizione a cui una persona con un problema recidivante è destinata.
Mi rendo conto che è una frase forte, e può essere un duro colpo allo stomaco per qualcuno, ma è così.
Sono solo realista.
Prima lo accetti, e prima ti metterai nelle condizioni per poter star meglio.
Come detto, per impedire il raggiungimento di questo quadro, ci sono 2 possibilità.
O allungando la parte sana con gli esercizi posturali o elimimnando la parte malata sbloccando la Fascia.
O entrambe contemporaneamente.
Nel primo caso si utilizzano gli esercizi posturali (la freccia rossa) che fanno esattamente quanto raffigurato nell’immagine: allungano la parte sana e morbida, la parte rossa.
Produce un risultato? Si, meglio di niente, perché è come aggiungere un po’ stoffa a una coperta corta.
La parte di muscolo rigida (la parte nera) rimane comunque.
Tuttavia i vari dolorini sono sempre dietro l’angolo, e non starai mai veramente bene, perché sposti in là nel tempo il momento in cui la parte nera rigida si mangia la parte rossa rilassata.
E’ troppo poco. Va bene fino a un certo punto, ma devi sempre star lì tutti i giorni ad allungare con gli esercizi
La Fascia e i muscoli saranno comunque e rigidi, e il movimento non sarà mai completamente libero.
Non è un vero reset dei tessuti che riduce al minimo possibile le possibilità di recidiva.
Inoltre, tutto questo richiede un tuo impegno quotidiano in cui fai almeno mezz’ora di esercizi al giorno, in aggiunta alle sedute con un fisioterapista o un personal trainer.
Sei in grado di mantenere questa costanza? Non saltando nemmeno un giorno?
Ne sei certo?
Hai così tanta motivazione?
E se ti capita di interrompere a causa di un imprevisto al lavoro o in famiglia, hai anche la certezza che una volta risolto riprenderesti con la solita costanza quotidiana?
E se anche ne fossi certo e fossi motivato a mille…ne hai davvero il tempo?
Il gioco non vale la candela.
La storia cambia completamente se invece si agisce nel secondo modo, resettando costantemente i tessuti, eliminando costantemente la parte malata, cioè sciogliendo e fluidificando continuamente la Fascia.
Vale a dire fare questo:
In questo modo la Fascia è mantenuta sempre libera, si va a eliminare la parte malata che si riforma, e automaticamente tutto il muscolo è sempre libero.
Il dolore si ripresenta nel tempo con molta meno frequenza. Il tuo stato di salute è molto più stabile.
Soffri decisamente di meno e sei molto più libero di dedicarti ai tuoi progetti,
Infatti per ottenere questo effetto è sufficiente liberare la Fascia con costanza, dedicando solo mezz’ora di trattamento ogni mese.
Mezz’ora al mese in cambio della tua salute e dell’assenza del dolore, mi sembra che il gioco valga la candela no?
Certo, magari dovrai il Fasciaterapeuta ti costerà, ma costerà molto di più pagare un altro professionista che ti deve dedicare 8 sedute in un mese (2 volte alla settimana), più il tuo impegno quotidiano di esercizi.
Ma quindi la posturale alla fine va bene o no?
Certo che va bene, collaboro anche con palestre che la fanno, e ho pazienti che adottano entrambe le soluzioni in contemporanea, con risultati davvero soddisfacenti.
Tuttavia liberare e resettare la Fascia dovrebbe essere prioritario, in modo da riuscire ad allungare molto più muscolo.
Altrimenti allunghi la muscolatura ma c’è sempre un chiodo che te la blocca e ti porta dolori ancora troppo frequentemente.
Fare gli esercizi posturali semplicemente dovrebbe essere un completamento del piano di mantenimento e prevenzione.
Liberare la Fascia, viene prima.
Che ti piaccia il nuoto, la corsa, il triathlon, il tennis, il golf, che ti piaccia la ginnastica posturale dolce, il pilates, va tutto benissimo, puoi fare tutto, ma…liberare la Fascia viene prima!
La posturale, volendo, viene dopo.
Solo in questo modo si possono evitare un sacco di esercizi che molti trovano noiosi, e mantenere DAVVERO il tuo corpo senza dolore.
Ciao Davide, d’accordo su posturale!
Ma ti prego aspetto approfondimento su come alleviare dolore ischio da seduta!!!!!
E dolore al coccige!!!
Grazie della disponibilità. A presto!
Chiara
Ciao Chiara! Grazie per il feedback! In arrivo un approfondimento anche sul tema dolore coccigeo e ischiatico!